APPUNTAMENTO CON LA MUSICA
Oigo Tu Voz (1943)
Música: Mario Canaro
Letra: Francisco García Jiménez
Informazioni sul Brano
Autore della musica è Mario Canaro, ultimo di una famiglia numerosa di musicisti, fratello del celebre Francisco Canaro, violinista, bandoneonista, contrabassista e direttore del Quinteto Pirincho dopo la morte del fratello Francisco.
Mario Canaro viene ricordato come autore di molti tanghi di successo. (https://www.todotango.com/creadores/ficha/76/Mario-Canaro)
Tra questi uno dei più celebri è Oigo tu Voz, scritto nel 1943.
Il testo è di Francisco García Jiménez, e lo stesso anno lo interpreteranno due orchestre importanti, Lucio Demare con il cantante Raul Beron (https://www.youtube.com/watch?v=mqZN5H8Z5CI)
e Ricardo Tanturi con il cantante Enrique Campos (https://www.youtube.com/watch?v=6YAxXDtbI0s).
Delle due versioni, quella maggiormente apprezzata per un buon compas ed uno stile semplice, in perfetta fusione con l’atmosfera drammatica ma composta del brano, è quella del duo Tanturi-Campos.
Il tema dell’amore perduto, la voce dell’amata che torna alla memoria e sveglia ricordi e dolori nascosti. Malinconia ma non disperazione di una sofferenza composta di un amore maturo.
La struttura del brano è nel perfetto stile Tanturi: un’introduzione vellutata, composta, un ritmo sincopato, e una melodia morbida fanno da preludio all’ingresso del cantante.
L’orchestra e la voce si plasmano armoniosamente l’una sull’altra e il risultato conquista il pubblico di chi il tango lo ascolta e di chi il tango lo balla.
Il finale del brano è anch’esso un segno distintivo del maestro: a sorpresa l’accento cade sulla penultima nota per lasciare un attimo senza fiato e arrivare all’appoggio finale del pianoforte del talentuoso Armando Posadas, che con un sapore nostalgico e sognante chiude il brano.
Come lui un altro grande direttore d’orchestra adotterà questo stile per la chiusura dei suoi brani, il suo nome è Osvaldo Pugliese
Testo del brano il lingua madre
Miedo de morir,
ansia de vivir,
¿sueño o realidad?…
Algo quiere ser
un amanecer
en mi soledad…
Canto que olvidé,
sitios que dejé,
dicha que perdí…
¡Hoy en la emoción
de mi corazón
todo vuelve a mí!
RIT: Oigo tu voz
¡la que mi oído no olvida!
Me trae tu voz
hasta mi pena escondida
la luz y la vida
de un rayo de sol…
Vuelvo a escuchar
el nombre mío en tu acento,
sin descifrar
si es la palabra que siento
mentira del viento,
delirio, no más…
RIT: Oigo tu voz
¡la que mi oído no olvida!
Me trae tu voz
hasta mi pena escondida
la luz y la vida
de un rayo de sol…
Testo del brano tradotto
Paura di morire,
ansia di vivere,
Sogno o realtà? …
Qualcosa che vuole essere
un’alba
nella mia solitudine …
Canto che dimenticai,
luogo che lasciai,
felicità che persi …
Oggi con l’emozione
del mio cuore
tutto mi torna!
RIT: Sento la tua voce
Quello che il mio orecchio non dimentica!
Porta la tua voce
al mio dolore nascosto
la luce e la vita
di un raggio di sole …
Ascolto di nuovo
il mio nome nel tuo accento,
senza decifrare
Se è la parola che sento
bugia del vento,
delirio, niente più …
RIT: Sento la tua voce
Quello che il mio orecchio non dimentica!
Porta la tua voce
al mio dolore nascosto
la luce e la vita
di un raggio di sole …
[Articolo scritto da: Cinzia Flautini]